Nuovo blog di Elena Elia

“La coerenza è l’ultimo rifugio delle persone prive di immaginazione”

Oscar Wilde

cambio strada

Ho sempre scritto nella mia vita. Per fermare i pensieri, per guardarmeli, per metterli in ordine. Era la prima volta che scrivevo per condividere questi pensieri con qualcuno. Poi ho pensato a Menocentogiorni, che voleva essere il racconto di questo cammino verso una nuova avventura, la fondazione dell’associazione “Ricomincio da Me”, che sarà il nido di rinascita di tante meravigliose Donne (almeno spero).

E ora quel nido stà via via prendendo forma. Una forma persino diversa da quella che avevo pensato all’inizio. Più bella, ampia, con un respiro più esteso.

Ma Ricomincio da Me, è una parte di Elena. Non Elena. Ed io continuo ad aver voglia di raccontare, di trasferire qualcosa, le mie esperienze, la mia vita, i miei pensieri. Per chi vuole leggerli, per chi vuole criticarli, per chi vuole ribattere, per chi vuole insegnarmi qualcosa.

Allora da oggi nasce il mio blog. Che non avrà una scadenza, ma che spero interesserà chi ha seguito menocentogiorni. Per diventare un luogo anche di dialogo e confronto di esperienze. Su quanto di personale, professionale, o più in generale, di vita fanno, le persone che hanno deciso di ricominciare da capo. Le persone che sono un po’ come me… insomma…

Buona lettura sul mio blog: http://www.elenaelia.com

Questo blog

the end

E’ nato l’11 dicembre 2014.

E’ stato battezzato “menocentogiorni alla Primavera”, perché doveva narrare i cento giorni che separavano l’inverno dalla Primavera ed un gruppo di Donne meravigliose, dal lancio di questa nuova avventura che si chiama “Ricomincio da Me”.

Purtroppo i cento giorni sono passati, ed il lancio, l’inaugurazione del “luogo fisico” dell’associazione non avverrà effettivamente oggi. 😦

Le motivazioni sono legate alla totale mancanza di fiducia che il mondo oggi ha di una realtà nuova che non chiede altro che di venire alla luce. Ma una neonata che garanzie può dare di diventare forte, robusta, e che potrà ripagare tutti i debiti che le cadranno sulla testa? Sicuramente nessuno si sente di garantire per lei. Ed a questo punto non bastano fior fiori di business plan, di buone intenzioni e bei sentimenti. Soprattutto in una Milano fatta di tante persone che galleggiano in un mercato immobiliare stanco ed esasperato.

Chi mi ha letto in questi mesi, tuttavia, sa che difficilmente questo ingegnere coach si arrende: così in questo primo giorno di Primavera, inaugureremo comunque il sito internet! E sulla location… ci stiamo lavorando.

E poi questo tempo, questi cento giorni, non sono certamente trascorsi invano!

Si è andato via via formando un team coeso di Donne che sono rinate, che si sono messe in gioco, che si rimettono in gioco ogni giorno. E che hanno condiviso questo sogno e ci hanno creduto, per molte di loro, con i fatti, oltreché con bellissime parole!

Impegno, professionalità, sintonia di vedute, determinazione e dolcezza. Queste le doti delle quattordici partner e collaboratrici che oggi si impegnano in Ricomincio da Me. Ma altre arriveranno.

E poi abbiamo vissuto la prima presentazione in pubblico dell’associazione. Raccogliendo tante Donne che, in una fredda domenica di febbraio, si sono incontrate per condividere (chi più, chi meno) un sogno di rinascita.

Il sogno continua, per ora su internet: con il sito, il blog e la pagina facebook (www.facebook.com/ricominciodameclub)!

Ma spero presto in una realtà fisica (e chissà) anche virtuale (work in progress) .

Sul sito http://www.ricominciodame.org troverete un nuovo blog, che però non mi vedrà solitaria scrittrice, ma che verrà alimentato, con me, dalle meravigliose professioniste di Ricomincio da Me. E poi, per chi lo vorrà, ci sarà sempre la possibilità di iscriversi alla newsletter per ricevere ogni aggiornamento dell’associazione.

Un ringraziamento particolare, infine, va a tutte le meravigliose persone che, pur non conoscendomi, da lontano, hanno soffiato vento sulle ali di questo sogno!

Un grande augurio di felicità ed auto-realizzazione per tutti Voi!

Io sono disponibile sulla mail elena.elia@ricominciodame.org

Elena Elia

the end

 

20 marzo: giornata internazionale della felicità

La Giornata Internazionale della felicità è stata istituita dall’Assemblea generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite il 28 giugno 2012.

Nel testo della risoluzione adottata vengono chiarite le motivazioni.

“L’Assemblea generale – si legge – consapevole che la ricerca della felicità è uno scopo fondamentale dell’umanità, riconoscendo inoltre di un approccio più inclusivo, equo ed equilibrato alla crescita economica che promuova lo sviluppo sostenibile, l’eradicazione della povertà, la felicità e il benessere di tutte le persone, decide di proclamare il 20 marzo la Giornata Internazionale della felicità, invita tutti gli stati membri … a celebrare la ricorrenza in maniera appropriata, anche attraverso attività educative di crescita della consapevolezza pubblica”.

onu

Domanda: era necessario che un ente importante come l’ONU istituisse una giornata che ricordi al mondo di essere felice?

Beh, forse si! Ma perché?

Per dare legittimità e senso ad un concetto che, forse più di qualunque altro, è soggetto a dubbi ed interpretazioni. Da più parti, da diverse discipline, religioni, culture e filosofie. La stessa personale indole delle persone, nel momento in cui si confronta con questa possibilità, ha reazioni differenti. Sulla base dei trascorsi, delle esperienze fatte, delle delusioni subite, delle speranze rimaste e della positività con cui si guarda al futuro.

Ho sentito spesso persone commentare che la felicità non può essere uno stato perdurante nel tempo. Che si può riferire a momenti, ad emozioni che ci colgono e vanno via. Io penso che questo significa confondere la felicità con l’emozione della gioia. Che sa essere forte, legata al contingente, e può avere una causa o non averla, ma è pur sempre un’emozione.

Per me felicità, invece, è totale armonia tra il proprio sè più vero, autentico, profondo, ed il mondo che ci circonda. Il mondo fatto di persone, di ambienti, di lavoro, di attività, di occasioni.

Ed in questo senso, la felicità, è un vero traguardo che ciascuno di noi dovrebbe porsi. Innanzitutto di totale, approfondita conoscenza di noi stessi. Senza alibi e, soprattutto, senza paure. Imparando ad accettare le nostre forze, come le debolezze, i nostri desideri più profondi, liberi dai condizionamenti sociali e culturali che inevitabilmente guidano, a volte, il nostro sentire.

E poi, una volta arrivati a questa conoscenza, capire come cambiare quello che ci circonda, per renderlo in totale armonia con noi stessi. E come fare tutto questo, senza fare rivoluzioni, senza ferire le persone che amiamo, senza destabilizzare il mondo che ci ha conosciuti per l’immagine che gli abbiamo portato fino ad ora?

Piccolissimi ed impercettibili cambiamenti, ogni giorno, che ci portino sempre più vicini a noi stessi. Ma farlo, con meticolosità e determinazione. Per rispetto della vita che abbiamo e per cui dobbiamo provare gratitudine ogni giorno!

In fondo quel nirvana di cui ci narrava in maniera così fantastica, Siddharta, non era che questo: la totale fusione del nostro essere con il mondo che ci circonda. Noi parte del mondo ed il mondo parte di noi, come un unità indissolubile.

Se ci si pensa bene, non è un concetto poi così metafisico… no? Buona felicità, anzi, buon lavoro per arrivare alla felicità. Il 20 marzo ed ogni giorno successivo!

Essere single, ma non sola

Ci sono persone che si sposano per un colpo di fulmine e altre che rimangono single per un colpo di genio
(Peanuts)

colpo fulmine

Non credo che vivere la propria vita senza un amore, sia una condizione che può rendere completamente realizzata una donna. Ma credo che non ci sia niente di più distruttivo, per una donna, che stare con un uomo per qualsiasi altro motivo che non sia l’amore. Totalmente differente è per l’uomo.

Sono single, ormai, da qualche anno. Ed anche in questo status ho dovuto fare una crescita. O almeno credo sia stata una crescita.

In passato mi sono immersa completamente in storie molto lunghe, una delle quali anche di convivenza. Ho messo tantissimo di me stessa in quelle storie. E ci ho lavorato per farle funzionare. Agendo sulla mia capacità all’adattamento, sulla mia propensione al compromesso, allenando la mia pazienza, lungimiranza e speranza. Ma poi, ad un certo punto, mi rendevo conto che il lavoro era tanto. E che non ero affatto felice.

Ed allora mi sono convinta che possano esistere situazioni in cui non è affatto necessario lavorare. Esistono combinazioni di persone, i cui valori, la cui indole è “naturalmente” complementare. Senza sforzi. Senza troppi compromessi. Con totale leggerezza ci si sostiene, con ironia, si porta avanti la quotidianità, con profondità si costruisce la conoscenza reciproca, con amore, si conoscono ed accolgono le necessità ed i sogni dell’altro, con intelligenza e maturità si stimola il partner a migliorarsi ogni giorno un po’…

Credo davvero che tante, tantissime persone stiano insieme per mille motivi sbagliati. Strutturandosi e trincerandosi in alibi che malcelano tanta paura ed insicurezza.

Davanti a questa possibilità io ho scelto di rimanere single. Di bastare a me stessa. Almeno fino a che quell’uomo “leggero” non arriverà, se arriverà.

Intanto riempio la mia vita di amici ed amiche fantastiche. Di interessi, Di sogni, Ed oggi di questa bellissima avventura imprenditoriale!

E riesco a sentirmi completa e felice anche così. Se non è una conquista ed una crescita questa….!

L’evoluzione al Non profit: perché

“Non cercare di diventare un uomo di successo, ma piuttosto un uomo di valore.”

Albert Einstein

Valore

A volte non basta solo il cambiamento.

A volte, quando si è stati profondamente male in una realtà, serve una specie di rivoluzione. Nel profondo, questo può avere anche il carattere di reazione, non è escludibile, ma non viene meno, comunque, la forza dirompente che possiede.

Generare valore. Nel corso dei tanti anni in cui ho lavorato in Qualità, ho avuto modo di approfondire, sotto ogni punto di vista, il concetto di “generare valore”. Per il cliente, per lo più. Ma poi, il valore finale, lecito e dovuto, era quello riconosciuto all’imprenditore che operava per trarre profitto dalla sua impresa. Così come opera il mondo dell’impresa da sempre!

Così quando ho deciso di diventare a mia volta imprenditrice, continuavo ad avere nella testa il suono di queste due paroline: “generare valore”… E mi suonava strano e riduttivo che questo valore, alla fine, potesse essere “banalmente”, se avessi operato in maniera accurata, responsabile e proficua, il mio personale profitto.

“Valore” è una parola, secondo me, bellissima. Nella sua accezione classica, riferita ad una persona, ci parla di tutte le sue virtù. in particolare nei racconti epici si riferisce all’ardimento, al coraggio, alla capacità di combattere in guerra. La poesia del Parini ce la fà conoscere come capacità intellettiva, di sostenere, di dare forza.

Poi è arrivato Marx. E allora il concetto di “valore” si è sempre più pericolosamente avvicinato a quello di “prezzo”. Fino a che tantissime persone oggi, considerano il termine “valore” equiparabile a quello di “prezzo”.

Ma pensiamoci: sono due concetti completamente differenti! Il valore è sempre un concetto soggettivo, passa sempre attraverso la percezione personale. Il prezzo no. Il prezzo è una caratteristica di mercato, decisa, per lo più, su parametri del tutto lontani, a volte, dall’effettivo valore intrinseco dell’oggetto, del servizio, della persona, della situazione, di quello che è messo sul mercato.

Sono una coach umanista. Volevo tornare all’accezione antica del “generare valore”. Volevo che il mio lavoro generasse valore. Ma valore vero. E quale può essere valore più grande della realizzazione della vita di una persona? Probabilmente sono e rimarrò un’idealista, ma credo che come me ci siano, al mondo, milioni di persone.

La missione dell’Associazione “Ricomincio da Me”, sarà generare valore. Laddove il valore ha più senso di esistere, nella vita delle sue associate. Per questo “Ricomincio da Me”, non poteva che essere un’associazione Non Profit.