Aggressività, arroganza e determinazione

Apparentemente sembra facile distinguere i significati delle tre parole riportate nel titolo. Da un punto di vista teorico. Ma nella percezione di chi ci stà di fronte, soprattutto quando queste qualità sono riferite ad una Donna, non è sempre così immediato. 

Wikipedia definisce così i tre aspetti:

aggressività

L’aggressività è un fenomeno complesso, che rientra nelle problematiche legate al manifestarsi della violenza negli esseri umani.  In psicologia, l’aggressività ci si riferisce all’inclinazione a manifestare comportamenti che hanno lo scopo di causare danno o dolore ad altri da sé. Il comportamento aggressivo può manifestarsi fisicamente o no, ma tende a ledere l’altro, a sminuirlo a farlo soggiacere al nostro potere, col solo scopo di umiliarlo e ferirlo. Le pulsioni e le origini di questi comportamenti derivano da molteplici aspetti antropologici, sociali, educativi ed a volte, purtroppo, psicotici. 

arroganza

Con arroganza (dal latino arrogantia) si definisce un senso di superiorità nei confronti di un altro soggetto, manifestato attraverso un costante disdegno. Così come l’aggressività, l’arroganza è l’affermazione di se stessi, a discapito dell’altro. 

Entrambi questi atteggiamenti, dunque, per esistere hanno bisogno di un individuo ego-riferito e di un altro, da vituperare, offendere ed aggredire, con la presunzione che questo, comporterà un vantaggio alla propria persona. 

Che bruttura una donna arrogante e/o aggressiva. Una Donna che deve snaturare se stessa per affermarsi, per prevaricare. Una Donna che confonde la competenza con la prevaricazione, lo spirito di squadra con lo spirito da caserma, la legittimità del suo ruolo famigliare, con lo svilimento del suo compagno!

Quante Donne ho conosciuto così, nelle multinazionali, come nella mia vita quotidiana! 

costruire

Infine c’è la determinazione. Su questa caratteristica, Wikipedia è più vaga. Allora mi appello alle mie conoscenze di coach umanista per definirla come la capacità di andare oltre, di perseguire le proprie idee e di contribuire fattivamente e continuatamente alla loro realizzazione, a dispetto di ogni ostacolo e difficoltà. Ovviamente non è ostinazione, non è un cammino cieco, ma accorto, che tenga conto dei confini del percorso, dei pericoli, delle “discese ardite e le risalite”. Ma è ferma volontà di andare avanti. La determinazione a volte porta ad essere forti, ma non è mai arroganza o aggressività. Per un semplice motivo: non ha bisogno dell’altro da se stesso per esprimersi. Non è mai lesivo dell’altro. A meno che non sia determinazione distruttiva. Ma anche questa, sfocia nel patologico. 

Io credo in una determinazione costruttiva, capace di creare dal niente, grazie alla creatività, alle buone idee. E credo in una determinazione che si nutre delle idee degli altri, che cresce e fiorisce con la spinta degli altri. 

Ma credo anche che ci siano persone che siano capaci di “appoggiarsi” a questo treno. Persone che non hanno scrupoli e che decidono, più o meno coscientemente, di andare a scia e seguire i flussi per loro proprio ed unico vantaggio. Il mondo è fatto anche di queste persone. Ne ho conosciute tante nella mia vita e tante ne conoscerò. Ma è l’impegno che verrà premiato, la capacità di mettersi in gioco, di sacrificare una piccola parte di sé, per il bene di un’idea in cui si crede coi fatti e non con gratuite e bellissime parole. Perché credersi furbi, secondo me è una forma sottile (ma nemmeno tanto) di arroganza… 

Scegliere: scegliere è uno dei lussi più grandi che si possano avere. Ed io ho deciso che non potrei più fare a meno di questo lusso… 

“The day after”

RICOMINCIO-DA-ME_logo_def

Ieri “Ricomincio da Me” si è palesata finalmente in pubblico.

Una sala col soffitto a volta, belle vetrate colorate, ma soprattutto 40 donne in rinascita che si sono confrontate, ed hanno condiviso, in parte o del tutto, un sogno.

C’era tantissima energia e la voglia di raccontarsi per segnalare un percorso già fatto e conosciuto, seppur difficile ed in salita.

Valorizzare l’unicità di noi Donne, esaltando al massimo quanto di bello c’è in noi. All’interno, nel nostro profondo, come all’esterno, nel nostro modo di porgerci al mondo. Convincendoci che la strada giusta non deve più esser quella di costringerci ad esser diverse da quelle che siamo, ma lasciandoci guidare da quanto di bello c’è in noi.

In queste tre ore abbiamo portato alla luce tutte le stoffe più belle e preziose che sono state selezionate, fatte di corsi per accrescere le competenze personali, sessioni individuali e di gruppo, momenti di svago e socializzazione, occasione per riscoprire il piacere di stare in compagnia di Donne in rinascita come noi!

E poi abbiamo scoperto che crediamo nel valore del dare. Abbiamo condiviso che crediamo in una nuova forma di lavorare, e per questo, scelto che Ricomincio da Me è un’associazione. Una associazione senza fini di lucro. Perché il fine di Ricomincio da Me è solo il bene. E’ solo la condivisione e la crescita del bene delle sue associate. Lo scambio di questo bene, tra associate e professioniste. E la crescita al di là dei confini di questa città, verso nuove sedi e nuove Donne in rinascita.

Ed abbiamo palesato il logo di Ricomincio da Me. Un esagono, sei punte, che rappresentano le sei virtù, alla base del coaching umanistico, filo conduttore della Rinascita delle Donne associate. Ed una chiave. Preziosa, perchè è quella di volta che fornisce il team a chi vorrà affidarsi. E la spirale, rosa, come le Donne, e che rappresenta l’evoluzione, lo sviluppo, il viaggio verso Se stesse… infine l’argento, la classe, l’eleganza, la ritrovata femminilità che riguadagneremo grazie ad un corpo ed un’immagine che corrisponde di più a quelle che siamo, nel profondo!

E’ stato forte, emozionante ed è stato il suo debutto. Ma è stato solo l’inizio!

Prima presentazione di un sogno

LANCIO

Questo blog, nasce dalla voglia di raccontare un viaggio, che appunto durerà cento giorni, un percorso da un’idea, alla sua concretizzazione. Più che un’idea, forse un sogno.

Il sogno di amplificare le potenzialità di un gruppo di Donne che desiderano andare oltre la propria naturale e comune resistenza al cambiamento. Sono certa che in tantissime Donne esiste questa esigenza. La si avverte forte, a volte violenta persino. Ma non si hanno gli strumenti giusti, per poterlo fare. Giungere ad essere più soddisfatte di se stesse diventa così una chimera ed a volte, persino la fonte di una frustrazione.

Per questo dico sempre che il progetto “Ricomincio da Me” è un progetto molto ambizioso. Non perché miri a far di me una donna ricca. O perché voglia divenire un movimento d’opinione. Ma solo perché scardinare, smuovere la resistenza al cambiamento nelle persone, è una volontà altamente sfidante!

E tra poco più di sette giorni, 50 donne “coraggiose” si troveranno in una sala ed assisteranno alla prima presentazione di questo sogno, che comincia a diventare vera realtà. E si confronteranno con questa realtà, la potranno valutare, ma poi, chi di loro lo vorrà, potrà diventare parte attiva di questo sogno. Partecipare con la sua presenza, la sua forza, il suo contributo alla rinascita non solo propria, ma delle altre amiche che incontrerà in questo percorso!

Se sono emozionata? Tantissimissimo! 🙂

Ma mi dico brava! Brava perchè ho creduto nel potere delle Donne. E perché ho avuto la determinazione di crederci ogni giorno e di circondarmi di un team a dir poco fantastico che stà soffiando a pieni polmoni sulle ali di questo sogno!

Il “benessere” in Italia lo hanno misurato: aiuto!!!

bes

Nel dicembre del 2010 il Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro (Cnel) e l’Istituto nazionale di statistica (Istat) si sono impegnati a mettere a disposizione della collettività uno strumento capace di individuare gli elementi fondanti del benessere in Italia. Coinvolti non solo alcuni tra i maggiori esperti dei diversi aspetti che contribuiscono al benessere (salute, ambiente, lavoro, condizioni economiche, ecc.), ma anche la società italiana, attraverso spazi di confronto e deliberazione cui hanno partecipato migliaia di cittadini, incontri con le istituzioni, le parti sociali, il mondo dell’associazionismo

Nel Marzo del 2013 è stato pubblicato il rapporto che trovate al link

http://www.istat.it/it/files/2013/03/bes_2013.pdf

denominato “Rapporto Bes 2013” da cui sono liberamente tratti i dati statitistici che seguono:

Nel campione di donne tra i 25 ed i 59 anni di età appartenenti a tutte le fasce sociali, a nord, centro e sud Italia:

Il 65% del campione è globalmente insoddisfatto della propria vita

L’86% del campione è insoddisfatto del proprio tempo libero

Il 76% del campione non vede prospettive di miglioramento nei prossimi 5 anni.

Le donne che hanno insito, nella loro stessa natura, il concetto di futuro, non vedono prospettive di miglioramento.  Questo dato è terribile! E sarebbe facile pensare che tutto dipenda dalle istituzioni, dallo stato, dal famoso welfare italiano. Ma forse non è così facile… o immediato. Voi che dite?